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Sanitizzazione

Sanitizzazione cos'è e come avviene

La sanitizzazione è un tipo di sanificazione ed esattamente è quella tecnica della sanificazione che si applica a soli ambienti in cui vengono prodotti generi alimentari. Nonostante, secondo la definizione, si può definire sanitizzazione solo quella destinata ad attività in cui si producono alimenti, spesso si applica anche ad ambienti differenti. Nel caso della sanitizzazione in ambienti in cui sono presenti generi alimentari, la disinfezione– cioè la rimozione di agenti patogeni – è essenziale per assicurare i più elevati standard di sicurezza, oltre che per rispettare la Normativa Europea in materia che è davvero stringente.  

Le sostanze disinfettanti per eseguire una corretta sanitizzazione sono differenti rispetto a quelle utilizzate durante una sanificazione tradizionale. Anche gli strumenti adoperati possono essere differenti e più specifici, in quanto garantiscono una maggiore rapidità d’azione. Infatti, solitamente le sanitizzazioni vengono eseguite nelle industrie, dotate di spazi molto grandi e dispersivi, ovvero ambienti molto differenti da quelli tipici delle residenze civili.

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Sanificazione

Attività che consente di eliminare gli agenti patogeni spesso preceduta dall'attività di pulizia con detergenti.
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Sanitizzazione

Attività di disinfezione degli agenti patogeni che viene eseguita in ambienti in cui sono prodotti alimenti

Eseguiamo sanificazioni con:

Quali differenze fra le diverse tecniche di sanificazione?

L’ozono ha una struttura chimica che può essere rappresentata come un ibrido di risonanza fra due formule limite possibili, ovvero:

L’ozono è un gas considerato instabile. Quando si trova allo stato gassoso e a 20 ° C ha un tempo di dimezzamento di tre giorni. In soluzione acquosa, invece, di 20 minuti. Allo stato liquido, infine, è un gas esplosivo. Non può, pertanto, essere conservato, e deve essere prodotto nel momento in cui deve essere utilizzato.
L’odore dell’ozono è pungente. Spesso può essere avvertito durante i temporali. Nei momenti in cui si scatenano i temporali, infatti, l’ozono viene prodotto dalle scariche elettriche rilasciate dai fulmini. Il suo nome deriva dal greco “ὄζειν” (ózein), cioè emanare odore.  Questo gas è fortemente irritante per le mucose umane.

Essendo un gas ossidante è altamente velenoso per gli esseri viventi. Proprio per questa ragione viene adoperato come disinfettante naturale. Il ricorso all’ozono consente di raggiungere i punti più nascosti eliminando sino al 99,8% di impurità e di agenti patogeni fra cui virus, muffe, funghi, allergeni. Inoltre, abbatte gli odori più persistenti.

Le radiazioni UV-C rappresentano uno strumento utile a modificare DNA e RNA di molteplici microrganismi. In questo modo, si impedisce loro di riprodursi e quindi di moltiplicarsi all’interno di un ambiente. Si ricorre ai raggi UV-C in diverse situazioni, ad esempio per la disinfezione di acqua, aria e alimenti. Secondo i più recenti studi eseguiti in vitro, è stato dimostrato che i raggi UV-C sono in grado di rendere inattivi il 99,9% dei virus influenzali (Coronavirus) che si trovano nell’aria. Altri studi più specifici hanno dimostrato la capacità battericida e anche virucida delle radiazioni UV-C sul virus MHV-A59, molto simile al MERS-COV e al SARS-COV1. L’uso delle radiazioni UV-C in ambiente con presenza di goccioline di virus ha consentito la non rilevabilità del virus dopo soli 5 minuti di esposizione ai raggi. La riduzione del virus, in percentuale, è stata del 99,99%. La medesima efficacia si è ottenuta nella sterilizzazione di campioni di sangue. Dimostrata anche la disattivazione di una percentuale superiore al 95% dei virus influenzali H1N1 a seguito di uno studio in cui sono state riprodotte le goccioline simili a quelle di tosse e respiro umano. Per tutte queste ragioni l’uso dei raggi UV-C è consigliato nella disinfezione di ambienti ospedalieri. 

L’ipoclorito di sodio fa parte della categoria dei cloroderivati. Essi hanno un ampio spettro d’azione, tant’è che sono utilizzati come battericidi, funghicidi e virucidi. Inserito in acqua, l’ipoclorito di sodio si divide trasformandosi in sodio idrossido e acido ipocloroso. Ad agire come disinfettante è l’acido ipocloroso il quale  è dotato di elevato potere ossidante. grazie a esso è in grado di indurre la denaturazione delle proteine dei microorganismi patogeni, alterandone fortemente la struttura e portandoli alla morte.